logo L'angolo dell'ARTE Alfredo Ossino

ASTRATTISMO


"Astratto" nella pittura e più in generale nelle arti figurative è sinonimo di “non reale”, cioè qualcosa che non rappresenta la realtà, ma che si esprime  nella libera composizione di linee, forme e colori. L'Astrattismo è un'esperienza artistica nata all’inizio del XX secolo. Ebbe focolai in tutta l’Europa, anche in zone lontane tra loro, dove si sviluppò senza progetti comuni. Uno dei primi pittori a promuovere questa corrente artistica fu il pittore russo Wassilij Kandinskij che, in quegli anni, operava a Monaco. Mentre nel passato questa forma d'arte aveva avuto sostanzialmente una funzione decorativa, nel XX secolo, l'arte astratta si arroga la funzione di comunicare, senza produrre immagini reali.
kandinsky improvvisazione

DIBATTITO STORICO CULTURALE


Mi sembra doveroso premettere che la pittura, Astratta si inserisce all’interno di un dibattito culturale molto ampio, che mette in discussione uno dei principi su cui per secoli si era basata la cultura occidentale: e cioè il legame indissolubile tra l’arte e la realtà.
Il movimento pittorico non è unitario e non ha regole pittoriche definite, ma si suddivide in numerose correnti assai differenti tra loro. Ciascun artista, inoltre, si avvicina all’arte astratta non solo in modo diverso, ma anche con un approccio spesso differente. Qualcuno lo intende come una breve fase del suo percorso e talvolta fonde elementi astratti con riferimenti figurativi, tentando nuove sintesi personali.
Altri lo considerano in modo più esclusivista e privilegiano l’uso dei colori, per mezzo dei quali esprimere pienamente e liberamente le proprie emozioni e sensazioni. In alcuni dipinti i colori sono stesi sulla tela senza alcun supporto di disegno e alcun riferimento alla realtà. Queste diversità di vedute, sottolineano il fatto che non si tratta di una vera e propria corrente artistica, ma di un ampio movimento culturale.
Il dibattito sul rapporto tra pittura e realtà viene inoltre stimolato dai progressi della fotografia, che secondo qualche teoria avrebbe presto sostituito del tutto la pittura. Fin dal sua nascita, la fotografia fu vista dai pittori come un utile strumento di studio e aiuto, ma contemporaneamente li aveva anche spinti a dare alla pitture un nuovo scopo. Qualunque fotografo era infatti in grado di raffigurare la realtà in pochissimo tempo, senza fatica e con una precisione assoluta, molto superiore a quella di un pittore, che quindi doveva ricercare altre finalità.
pollock

STORIA ED ORIGINE


Nell’inizio del secolo, mentre l'industrializzazione accende lo scontro tra la borghesia e la classe operaia, la diffusione sempre più ampia dei mezzi di riproduzione delle immagini, come la fotografia, porta gli artisti ad esaltare le peculiarità dell'arte in modo che sia inaccessibile alla meccanicità. Il pittore esegue interpretazioni soggettive della realtà, in modo che il prodotto, sia personalizzato, inimitabile e proprietà esclusiva dell'artista.

Per questa nuova corrente artistica, le precedenti esperienze fauvista e cubista furono fondamentali, poichè la prima esaltava lo stato d'animo dell'artista attraverso l'uso non tradizionale del colore, mentre la seconda perseguiva la semplificazione delle forme.

Punto di riferimento fondamentale per questa corrente artistica è il testo che Wilhelm Worringer scrisse nel 1908: Astrazione ed empatia, dove la forma viene intesa come risultato dell'incontro tra uomo e mondo, in un alternarsi di avvicinamento alla realtà, ed il rifiuto di essa. Tuttavia in alcune accezioni con astrattismo si intende la ricerca della forma pura per tramite di colori e forme geometriche, come nelle opere di Piet Mondrian, mentre le altre esperienze non figurative vengono definite con nomi, quali espressionismo astratto informale e simili.
mondrian Kandinskij iniziò da una pittura espressionistica con l'accentuazione del colore per passare ad una pittura completamente astratta priva di figure riconoscibili. Il suo lavoro conserva una matrice fondamentalmente espressionistica, poiché tende a suscitare emozioni interiori, utilizzando solo la capacità dei colori di trasmettere delle sensazioni. Il suo esempio libera la fantasia di molti artisti, che si sentono totalmente svincolati dalle norme e dalle convenzioni fino ad allora imposte. I campi in cui agire per nuove sperimentazioni si aprono a dismisura. E le direzioni dell'arte astratta appare decisamente eterogenea, anche se comprensiva di artisti con premesse, culture ed esiti profondamente diversi. In Italia, rispetto ad altre correnti artistiche, l’astrattismo puro, si diffuse tardivamente, negli anni trenta, ma si sviluppo in forme di grande spessore artistico, che furono precursori di molti dei più originali movimenti del secondo Novecento.
I capiscuola dell'astrattismo mondiale furono : Kazimir Malevich, Vasilij Kandinskij (dalla musica, trae i titoli dei propri lavori: Composizione, Improvvisazione, Impressione, per dimostrare il legame attivo fra musica e pittura), Piet Mondrian ( Nel 1917 fonda la rivista De Stijl, che diventa il punto di riferimento del Neoplasticismo) ,Kasimir Malevič (fondatore del Suprematismo), Robert Delaunay, František Kupka, Paul Klee

ACTION PAINTING


Tra le varianti più interessanti e suggestive di questa corrente artistica, troviamo l'Action Painting del pittore statunitense Jackson Pollock, che nel 1946, inventò il dripping, ossia la tecnica di porre il colore sulla tela posta a terra, mediante sgocciolatura e spruzzi. Le immagini così ottenute risultano assolutamente confuse e indecifrabili. Esprimono il senso del caos, una rappresentazione della realtà, forse, più vera di quelle che ci propone la razionalità umana. L'arte, in questo modo, non solo nega il concetto di immagine, ma nega il fondamento stesso dell'arte. Cioè di un'attività, che mette ordine nelle cose, per giungere a quel prodotto di qualità che è l'opera d'arte. Dunque l'arte astratta nasce come volontà di comunicazione, senza regole di linguaggio. La fase dell'astrattismo geometrico, fu in seguito superata con l'introduzione del gesto (arte informale).

L'ASTRATTISMO IN ITALIA


Seguendo le intuizioni di Pollock e altri, molti artisti italiani svilupparono un percorso creativo dove il colore veniva liberamente portato sulla tela con gesto spontaneo. I primi esperimenti in Italia, risalgono agli inizi del Novecento.

I primi, esperimenti, anche se non si tratta di astrattismo vero e proprio, in Italia risalgono agli inizi del Novecento con alcune pitture di Romolo Romani a Milano, a cui fecero seguito tele di artisti futuristi, quali Ivo Pannaggi e Giacomo Balla. Vi fu anche l'esperienza parigina di Alberto Magnelli che realizzo composizioni interamente astratte sin dal 1915.
In Italia le idee dell'astrattismo puro furono recepite piuttosto tardi, verso gli anni trenta, ma aprirono la strada a molti dei movimenti del secondo Novecento. Principalmente si formarono due gruppi. Il primo, guidato da Carlo Belli, nacque a Milano e annoverò Lucio Fontana, Mauro Reggiani, Atanasio Soldati e Luigi Veronesi. Il secondo, nacque a Como guidato da Giuseppe Terragni, Manlio Rho e Mario Radice, incluse artisti quali: Aldo Galli, Carla Badiali e Carla Prina.
La prima fase detta, dell'astrattismo geometrico, necessitava di essere superata con l'introduzione del gesto e seguendo l'esempio di Pollock, Riopelle e Dubuffet, molti artisti italiani diedero vita all' informale italiano, dove il colore veniva apposto con gesto spontaneo.
I principali esponenti dell'informale italiano furono Afro Basaldella, Alfredo Chighine, Giulio Turcato, Toti Scialoja, Emilio Scanavino, Tancredi Parmeggiani, Achille Perilli, Mattia Moreni ed Gastone Novelli, Emilio Vedova.

Un altro aspetto dell'astrattismo italiano fu quello dello spazialismo. Lucio Fontana, enfatizza un nuovo rapporto fra luce, spazio e tela, e arriva al gesto rivoluzionario del "taglio". Lo spazialismo ebbe anche altri seguaci, Gianni Dova, Mario Deluigi e Roberto Crippa che negli anni cinquanta creò fantastiche "Spirali" che ci ricordano orbite atomiche realizzate sulla superficie pittorica.