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Correnti Artistiche

SURREALISMO


Il surrealismo è un movimento culturale che si è molto diffuso del novecento e che ha origine nel Dadaismo, del quale può considerarsi un’evoluzione. Questo movimento ha influenzato tutto il campo artistico e non solo le arti visive, ma anche la letteratura. Il movimento nacque ufficialmente in Francia nel 1924, quando viene pubblicato il primo manifesto del movimento "Manifeste surréaliste", che definiva il surrealismo : Automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere, con le parole o la scrittura o in altro modo, il reale funzionamento del pensiero. Comando del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale.
Nel 1925 a Parigi è stata allestita la prima mostra del movimento.


René Magritte - Galconde


Salvador Dalì - La tentazione di Sant'Antonio (1946)


joan Mirò - Paesaggio catalano
Il surrealismo fu un vero e proprio movimento di avanguardia e sostanzialmente ebbe il suo periodo di diffusione tra le due guerre mondiali. Il principale teorico e fondatore del movimento surrealista fù il poeta André Breton, che fu influenzato dalla lettura de L'interpretazione dei sogni di Sigmund Freud secondo cui ‘il sogno è la via regia verso la scoperta dell'inconscio’, arrivò alla conclusione che era inaccettabile il fatto che l'inconscio ed il sogno avessero così poco spazio nella civiltà moderna e quindi dovessero avere un ruolo fondamentale e quindi dovessero liberamente emergere, travestendosi in immagini di tipo simbolico.

L'automatismo psichico significa quindi liberare la mente dai freni inibitori, come la razionalità, l'educazione, la moralità, ecc…, in modo che il pensiero è libero di vagare. In questo modo si estrinseca l'inconscio che altrimenti appare solo nel sogno. Nella parte finale del manifesto del surrealismo vengono dati consigli di vario genere, soprattutto dal punto di vista della poetica di gruppo, ad es. su come discutere, il modo di superare la noia, opinioni sulla morte ed esempi di frasi surrealiste.

Gli aderenti al movimento non avevano schemi fissi nella realizzazione delle opere. I dipinti che realizzavano erano anzi molto diversi tra loro, ma tutti erano riconducibili a due matrici principali: un filone figurativo e un filone astratto. Ispirazione principale per gli artisti furono i sogni e le immagini, ispirandosi alle ricerche di Sigmund Freud, cercarono di creare atmosfere simili ad essi.

Per rappresentare questo mondo, i surrealisti, nel campo pittorico, fecero ricorso a varie tecniche pittoriche. Alcuni usarono la tecnica del frottage, cioè lo sfregamento di una matita su un foglio appoggiato a una superficie irregolare, altri utilizzarono il collage usando materiali diversi per riprodurre contenuti onirici e visioni inconsce.

Fra i principali pittori surrealisti ricordiamo: Joan Mirò, Yves Tangury, René Magritte, Salvator Dalì, Man Ray, Max Ernst, Marcel Duchamp, Hans Arp, André Masson, Pierre Roy, Paul Delvaux, Sebastian Matta, Arshile Gorky, Mac Zimmermann.

Il Surrealismo vuole negare la realtà, ma trasfigurarla e per far questo si serve di due tecniche, quella degli accostamenti inconsueti e quella delle deformazioni irreali. Il poeta Lautréamont a proposito di accostamenti inconsueti diceva: “bello come l'incontro casuale di una macchina da cucire e di un ombrello su un tavolo operatorio” ed in effetti simili situazioni generano un'inattesa visione che sorprende per la sua assurdità e perché contraddice molte delle nostre certezze.
Le deformazioni irreali riguardano le metamorfosi, che trasformano un oggetto in un altro. Così Paul Devaux trasforma le donne in alberi e René Magritte trasforma le foglie in uccelli Tutto quindi appare in modo diverso, ovvero Surreale

Alcuni artisti, come Magritte non amavano dipingere. Avevano infatti un atteggiamento distaccato rispetto alla pittura. Le loro opere infatti, rifiutano ogni cedimento pittorico. Le opere di Magritte sono fredde, lisce, meticoloso senza palpiti, senza tocchi particolari, o incidenti di percorso. Tuttavia, si collocano nel cuore della pittura, vale a dire nella centralità dialettica dello sguardo e nella sintesi della visione. Visione intesa come territorio presidiato dall'arte moderna e rivendicato in quanto specificità conoscitiva inalienabile e paritetica rispetto all'attività scientifica, fìlosofìca e tecnologica.